Con oltre 2.000.000 di tonnellate di merci movimentate all’anno, i nostri mezzi percorrono le strade più trafficate di tutto il mondo per trasportare i prodotti dei diversi settori merceologici. Una delle vie di comunicazione più rilevanti della nostra regione è rappresentata dall’Autosrada A23 Udine-Tarvisio, che i camion Gianesini attraversano molto spesso. Oltre a raccontarne la storia, in questo articolo vogliamo evidenziare l’importanza di questa rete stradale all’avanguardia dal punto di vista ingegneristico e antisismico e, soprattutto, collegamento fondamentale per i servizi di trasporto fra l'Italia e il centro Europa.
Conosciuta anche come Autostrada Alpe-Adria, è lunga circa 120 km ed è costituita prevalentemente da due corsie; si sviluppa lungo un percorso che parte da Palmanova, passa per Udine, attraversa la Carnia e Tarvisio, per arrivare all'Austria e proseguire poi fino a Vienna come Süd Autobahn. Non dimentichiamo che la A23 è parte integrante di un importante progetto di cooperazione tra i Paesi dell'Europa centrale, orientale e sud-orientale per facilitare il trasporto su strada e ridurre le differenze tra le reti autostradali europee: costituisce, infatti, il troncone più ad Occidente della Trans-European Motorways, che si allaccia direttamente all'autostrada austriaca che porta a Vienna, anch'essa parte di questa rilevante rete viaria che, da nord a sud, unisce il Mar Baltico con l'Adriatico.
I lavori di realizzazione dell'Autostrada A23, una vera opera di ingegneria, iniziarono nel 1966 con l’apertura del primo tratto Palmanova-Udine Sud dopo due anni di lavori, per proseguire nel 1973 con il tratto da Udine fino alla Carnia. La via da Udine ad Amaro venne aperta nel 1979, mentre si arrivò fino a Tarvisio nel 1986, nonché al confine italo-austriaco. Il tratto tra Udine Nord e Udine Sud fu aperto nel 1988. Oggi l’Autostrada A23 è gestita da due società concessionarie: Autovie Venete e Autostrade per l'Italia.
Dopo un iniziale percorso rettilineo, un tratto collinare caratterizza la A23, con dolci saliscendi lungo le colline a Nord Ovest di Udine e alcuni ponti su fiumi e torrenti. Proseguendo verso Tarvisio, pochi chilometri dopo l'uscita di Carnia-Tolmezzo inizia la valle del Fella, attraversata dall'autostrada grazie alla realizzazione di numerose gallerie e viadotti: lungo il tracciato Chiusaforte-Tarvisio, di 42 chilometri, ci sono ben dodici gallerie per 16 chilometri - la galleria Pontebba, di circa 2,3 km, è la più lunga -, e ventiquattro tra ponti e viadotti per circa 10 chilometri. La costruzione di tali infrastrutture in quest’area particolarmente sismica ha determinato l’adozione di svariati provvedimenti tecnici e tecnologici, oltre all'utilizzo di calcestruzzi speciali e durevoli. Il viadotto Somplago, che sovrasta il Lago di Cavazzo, lungo circa 1 km, è noto per essere il primo viadotto autostradale antisismico d'Italia, terminato poco prima del terremoto del Friuli. Chiamato anche “il capolavoro tecnico della A23”, si distinse proprio per aver subito danni minori durante il terremoto. Oltre alla progettazione e all’ingegneria strutturale d’avanguardia, particolare attenzione è stata posta all'ambiente naturale e alla sua integrità, così come alla fruibilità da parte degli autisti, attraverso l’adozione di nuove tecnologie per un maggiore comfort di guida e alla presenza di diverse aree di sosta e servizi.