Dopo il blocco del Canale di Suez dello scorso marzo, di cui abbiamo parlato in questo articolo, il traffico marittimo subisce un’altra inaspettata interruzione: decine di navi in arrivo da tutto il mondo, sono ferme ormai da diverse settimane davanti al porto di Yantian, nella Cina meridionale.
Dirette al centro di smistamento merci “Yantian International Container Terminal” sono infatti rimaste bloccate a causa del coronavirus. A Shenzhen, dove si trova l’importante porto di Yantian e quello di Shekou, e a Guangzhou, dove invece si trova il porto di Nansha, sono stati registrati alcuni casi di positività alla variante Delta del Covid, che stanno allarmando le autorità sanitarie, nonché rallentando l'attività portuale in seguito ai severi controlli che sono stati attuati.
Molte imbarcazioni sono state già dirottate verso altri scali agibili, ritardando notevolmente le consegne. Una situazione che sembra essere più grave di quella del Canale di Suez, che era rimasto bloccato per l’incidente della nave container Ever Given. A causa di questa crisi cinese sono rimasti fermi circa 357.000 teu in 14 giorni. Di conseguenza ne risente l'intero sistema mondiale del trasposto marittimo, che oltre a subire ritardi nelle consegne, vede anche salire i prezzi in maniera eccessiva, in uno scenario dove persiste lo squilibrio tra domanda e offerta.