Conflitto Russia-Ucraina: conseguenze per le aziende italiane

Eventi
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24/02/2022


In aggiunta alle tragiche conseguenze umane, il conflitto Russia-Ucraina porterà anche a ripercussioni negative per le aziende italiane.

I principali effetti sulle nostre aziende potrebbero derivare da eventuali misure restrittive e sanzioni che graveranno sullo scambio commerciale con i due Paesi. 

Numerose aziende del Nord Est Italia importano da Russia e Ucraina o hanno sedi produttive in questi Paesi, dal settore siderurgico a quello agricolo, dalle risorse energetiche - petrolio e gas naturale -, fino ai macchinari e al tessile. 

La Gianesini effettua spedizioni da e verso la Russia, sia con trasporti a pieno carico FTL sia con trasporti parziali LTL, nonché spedizioni da e verso l’Ucraina

La chiusura del Porto di Mariupol in Ucraina, dal quale partono molte navi con carichi di acciaio verso la nostra regione, sta già avendo i suoi effetti compromettendo l’attività produttiva di fabbriche ed acciaierie del territorio. È fondamentale, inoltre, l’export italiano verso la Russia, che non è ancora ritornato ai livelli pre-pandemia in tutti i settori, e che ora potrebbe subire un’ulteriore rallentamento. Il Veneto, la regione del Nord Est maggiormente presente nel mercato russo e ucraino, con un export di oltre 1,2 miliardi di euro verso Mosca e 304 milioni verso Kiev nel 2020, rischia gravi ricadute economiche sul business estero. 

Oltre ai problemi diretti nell’ambito dei rapporti commerciali con i due Paesi, la guerra porterà anche all’aumento dei prezzi delle materie prime, in particolare dell’energia. Il costo elevato dell’energia, che sta già preoccupando le aziende italiane, potrebbe subire un’ulteriore rincaro, in un contesto in cui l’inflazione è in aumento.