Carenza autisti. Avvicinare i giovani al settore dei trasporti.

I casi
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22/03/2024


La carenza di autisti rappresenta da tempo una delle principali sfide che affliggono il settore dei trasporti. 

A partire dalle difficoltà per il trasporto su strada a causa delle complicazioni legate ai contagi Covid nel 2020, con una riduzione dei volumi di trasporti dovuta alla pandemia, fino al conflitto Russia-Ucraina che ha causato problemi nell’ambito dei rapporti commerciali con i due Paesi. Un problema quello della carenza di autisti che si è intensificato nel 2021 e che continua a persistere ancora in tutto il mondo. 

In quasi tutti i paesi l’insufficienza di conducenti professionisti è dovuta alla scarsità di autisti già formati e di nuovi assunti nel settore. In Italia, il trasporto merci su gomma rappresenta un servizio essenziale per le imprese di autotrasporto: il ruolo dei conducenti è indispensabile per la distribuzione di beni e prodotti, favorendo la disponibilità delle merci nei magazzini, nei negozi e nei ristoranti. Di conseguenza, la loro mancanza causa una minore disponibilità di mezzi sulle strade, l’aumento dei costi e problemi operativi per i trasportatori e spedizionieri. 

Il Presidente di FAI-Conftrasporto, Paolo Uggè, ha inviato al Parlamento Europeo alcune proposte per far fronte alla riduzione della domanda, con l’obiettivo di aumentare il numero dei giovani aspiranti autisti. Nello specifico la Federazione chiede che vengano riconosciuti i seguenti punti: l’approvazione dell’età minima a 18 anni dei conducenti professionisti (già in vigore presso la maggioranza dei paesi dell’EU); il riconoscimento della guida accompagnata per candidati conducenti professionisti di 17 anni per le categorie B, C e C1; il riconoscimento della patente professionale (CPC) di alcuni paesi terzi. Resta fondamentale lavorare sui percorsi di formazione professionale per avvicinare e coinvolgere i giovani italiani al mondo dei trasporti aiutandoli a specializzarsi nel settore.